Greci e Romani antichi chiamavano Sibille quelle donne che predicevano il futuro. [...]In Campania presso Cuma in un antro oscuro sotto il tempio di Apollo la Sibilla esprimeva a voce (căno, is, cĕcĭni, cantum, ĕre) gli avvenimenti futuri e soleva scrivere i suoi oracoli sulle foglie e spargere al vento le foglie.
I libri dove erano raccolte le profezie della Sibilla sono chiamati Sibillini.
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