Avendo C. Scipione scritto al senato dalla Spagna durante la seconda guerra punica chiedendo che inviasse un suo successore poiché aveva la sua vergine figlia ormai di età di adulta e che senza di lui e non potesse trovar una dote, il senato, affinché la repubblica non si privasse di un buon comandante, avocò a sé le funzioni di padre; su suggerimento della moglie e dei parenti (di Scipione), stabilita una dote, (il senato) prese una somma dall’erario e la diede alla ragazza per le nozze. L’importo della dote fu di quarantamila assi (aes, aeris): da questo si può dedurre non solo la benevolenza dei padri coscritti,...
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