Questa?
Quare ego tibi oratorem sic iam instituam, si potuero, ut quid efficere possit ante perspiciam. Sit enim mihi tinctus litteris, audierit aliquid, legerit, ista ipsa praecepta acceperit; temptabo quid deceat, quid voce, quid viribus, quid spiritu, quid lingua efficere possit. Si intellegam posse ad summos pervenire, non solum hortabor ut elaboret, sed etiam, si vir quoque bonus mihi videbitur esse, obsecrabo. Tantum ego in excellente oratore et eodem bono viro pono esse ornamenti universae civitati. Sin videbitui; cum omnia summa fecerit, tamen ad mediocres oratores esse venturus, permittam ipsi quid velit; molestus magno opere non ero
Perciò ora io ti farò divenire un oratore, se potrò, così da poterne esaminare prima la capacità: voglio che possieda una qualche conoscenza di letteratura, che abbia udito o qualche maestro, che abbia letto qualcosa, che abbia assorbito i precetti retorici. Saggerò che cosa gli si confacia, che cosa sia in grado di fare con la voce, con la resistenza fisica, il respiro, la lingua. Se capirò che può ottenere il livello dei massimi oratori, non solo lo incoraggerò ad applicarsi, ma lo pregherò di farlo, se mi sembrerà anche un uomo onesto: tanto lustro sono persuaso apporti all'intera comunità un oratore eccellente che sia al tempo stesso un uomo onesto. Se avrò invece l'impressione che egli, nonostante ogni sforzo, sia destinato a finire nel ricordo degli oratori mediocri, lo lascerò fare ciò che desidera e non lo infastidirò molto.
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