ὁ δ' Ἀννίβας, ἅτε νέος μὲν ὤν, πλήρης δὲ πολεμικῆς ὁρμῆς, ἐπιτυχὴς δ' ἐν ταῖς ἐπιβολαῖς, πάλαι δὲ παρωρμημένος πρὸς τὴν κατὰ Ῥωμαίων ἔχθραν, πρὸς μὲν ἐκείνους, ὡς κηδόμενος Ζακανθαίων, ἐνεκάλει Ῥωμαίοις διότι μικροῖς ἔμπροσθεν χρόνοις, στασιαζόντων αὐτῶν, λαβόντες τὴν ἐπιτροπὴν [εἰς τὸ διαλῦσαι] ἀδίκως ἐπανέλοιντό τινας τῶν προεστώτων· οὓς οὐ περιόψεσθαι παρεσπονδημένους· πάτριον γὰρ εἶναι Καρχηδονίοις τὸ μηδένα τῶν ἀδικουμένων περιορᾶν· πρὸς δὲ Καρχηδονίους διεπέμπετο, πυνθανόμενος τί δεῖ ποιεῖν, ὅτι Ζακανθαῖοι πιστεύοντες τῇ Ῥωμαίων συμμαχίᾳ τινὰς τῶν ὑφ' αὑτοὺς ταττομένων ἀδικοῦσι. καθόλου δ' ἦν πλήρης ἀλογίας καὶ θυμοῦ βιαίου· διὸ καὶ ταῖς μὲν ἀληθιναῖς αἰτίαις οὐκ ἐχρῆτο, κατέφευγε δ' εἰς προφάσεις ἀλόγους· ἅπερ εἰώθασι ποιεῖν οἱ διὰ τὰς προεγκαθημένας αὐτοῖς ὁρμὰς ὀλιγωροῦντες τοῦ καθήκοντος.
Annibale, giacchè era giovane, e pieno d'ardore guerriero, e vittorioso negli assalti, nonchè anticamente predisposto all'inimicizia nei confronti dei Romani - proprio verso di loro! - fingendosi preoccupato per i Saguntini, accusava gli stessi Romani di averne assassinato poco tempo addietro taluni tra i capi, dopo essersi impadroniti ingiustamente del potere di decidere come arbitri, poichè i medesimi Saguntini erano lacerati da scontri interni tra fazioni locali; dichiarò che non avrebbe permesso che fossero violati gli accordi; difatti era tradizione, per i Cartaginesi, non abbandonare nessuno di coloro che erano vittime di ingiustizia, ed inviò pertanto un messaggio ai Cartaginesi, domandando informazioni riguardo i provvedimenti che risultava necessario adottare, dal momento che i Saguntini, confidando nell'alleanza con i Romani, commettevano (lett: presente) ingiustizia nei confronti di coloro che da loro stessi dipendevano. Nell'insieme, egli appariva colmo d'irragionevolezza e furore violento, e pertanto non si servì di veri e propri motivi per far guerra, ma fece ricorso a pretesti assurdi. Sono soliti far ciò coloro che, a causa di impulsi da tempo radicati, non si curano di rispettare le convenzioni.
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