Chiamato Damnippo gli dico questo: "Poichè tu ti trovi ad essere mio [lett.
a me] intimo amico, giungo a casa tua, non ho commesso nessuna ingiustizia (ἀδικέω), perisco a causa delle (mie) ricchezze; tu dunque a me che patisco queste cose mostra benevola la tua autorità per la mia salvezza. Egli sosteneva che avrebbe fatto queste cose. Ma gli sembrava cosa migliore che ne fosse fatta menzione (μνησθῆναι aor. inf. p. μιμνήσκω) a Teognide;...
LA TRADUZIONE CONTINUA QUI
e qui