Alessandro, il figlio di Filippo (ὁ Φιλίππου) e di Olimpiade che diceva di essere il figlio di Zeus, (καταστρέψας part aor καταστρέφω) conclusa la sua vita a Babilonia giaceva (κεῖμαι imperfetto) morto. E poiché quelli vicino a lui lottavano per il regno, era privo di una sepoltura che ottenevano in sorte (μεταλαγχάνω) senz'altro anche i poveri, e reclamando secondo natura di comune accordo che si dovrebbe ricoprire colui che non è più vivo (vivente). Ma quello veniva lasciato insepolto trenta giorni finchè Aristandro di Telmesso che era o superstizioso o dominato da altra circostanza andò in mezzo ai Macedoni e disse loro che fra tutti i re di sempre ( = ἐξ αἰῶνος ) Alessandro era stato ( perf γίγνομαι) il più fortunato sia vivo (particip "sia quando viveva...") sia morto...
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Storia Varia libro 12 capitolo 64 di Eliano