Dromos 2 pagina 194 numero 34
Ούκουν ἄξιον, ὦ ἄνδρες δικασταί, πειθομένους κατηγόροις τοιούτοις ἐμοῦ καταψηφίσασθαι. 2 Μετοικεῖς δὲ πότερον ὡς πεισόμενος τοῖς νόμοις τοῖς τῆς πόλεως, ἢ ὡς ποιήσων ὅ τι ἂν βούλη; Oύ πολλοῦ δέω χάριν ἔχειν, ὦ βουλή, τῷ κατηγόρῳ, ὅτι μοι παρεσκεύασε τὸν ἀγῶνα τουτονί. ...
1. Non è dunque giusto, o giudici, che voi pronunziate una sentenza contro di me, persuasi da accusatori come questi?
2. Ti trasferisci per obbedire alle leggi della città, o per fare ciò che desideri?
3. Non mi manca molto, o consiglio, che io ringrazi perché l'accusatore mi abbia preparato questa causa.
4. Chiama i testimoni per me.
5. Ora, infatti, sporgo una querela per ingiuria ma con lo stesso voto potrei diventare imputato di parricidio, io che sono l'unico ad aver perseguito i Trenta davanti all'Areopago appena compiuta la maggiore età, ricordatevelo e levatevi a difesa mia e di mio padre, delle leggi vigenti e dei giuramenti che avete prestato.
6. Avendo riflettuto sul fatto che è colpevole dall'accusa scritta e che è una grande fortuna per la città liberarsi di cittadini come questi.
Leggi loro le leggi, i giuramenti e l'accusa scritta.
7. Nicomaco, subendo un giudizio riguardo agli affari della città, crederà che bisogna che avanzando un'accusa contro di me, non sconti la pena.
(By Vogue)
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