Il furto delle pere - Duo latino pagina 293 numero 220

Et ego furtum facere volui et feci nulla compulsus egestate nisi penuria et fastidio iustitiae et sagina iniquitatis....

Ed io volli compiere il furto e l'ho compiuto non spinto da alcuna indigenza se non dalla penuria e dal fastidio della giustizia e dalla grandezza dell'iniquità.

Infatti ho rubato ciò, perché mi abbondava e molto meglio, non volevo usufruire della qual cosa, per quanto ho cercato di prenderla con il furto, ma (volevo usufruire) dello stesso furto e del peccato. L'albero era il pero in prossimità della nostra vigna carico di frutti non allettanti né per aspetto né per il sapore.

Per scuoterlo e portar via l'albero noi giovinetti di cattiva qualità proseguimmo a mezzanotte, fin dove

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