Il poeta e la poesia sono divini - Duo latino pagina 237 numero 154

Hunc ego non diligam, non admirer, non omni ratione defendendum putem? Atque sic a summis hominibus eruditissimisque accepimus, ceterarum...

Io non dovrei apprezzare Archia? Non dovrei ammirarlo? Non dovrei pensare di doverlo difendere con ogni mezzo?

E così abbiamo appreso dagli uomini sommi ed eruditissimi, che gli studi delle restanti cose sono formati dalla dottrina dai precetti e dall'arte: il poeta vale grazie alla stessa natura, ed è eccitato dagli impeti della mente, ed è infiammato per così dire da un certo spirito divino. Per tale motivazione secondo il proprio diritto quel nostro Ennio chiama i poeti santi, per il fatto che sembrano che ci siano stati affidati come se fossero un dono ed un regalo degli dèi.

Per tale ragione a suo diritto, o giudici, il nostro Ennio chiama i poeti santi, perché tutti pensano che questi ci sono stati affidati

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