Un esempio di crudele ostinazione (1a parte)
Cn.Piso fuit vir pravus, cui rigor placebat. Is iratus ad supplicium duci iusserat eum qui ex commeatu... Ingenti concursu commilitones deducuntur, complexi alter alterum, cum magno gaudio castrorum.
Gneo Pisone fu un uomo cattivo, al quale era gradita l'inflessibilità invece della fermezza.
Questo, essendo in preda all'ira aveva comandato che fosse condotto a morte un tale che era tornato da una licenza senza il commilitone - quasi che avesse ucciso colui che non era in grado di presentare. Al soldato che chiedeva un po'di tempo per cercare il commilitone non lo concesse.
Il condannato fu condotto fuori del recinto e ormai porgeva il collo, quando, all'improvviso, apparve quel commilitone che pareva fosse stato assassinato. Allora al centurione, responsabile dell'esecuzione, parve opportuno portare il soldato condannato da Pisone, poiché la buon sorte aveva restituito l'innocenza al soldato.
I commilitoni vengono condotti, mentre s'abbracciano l'un l'altro tra l'esultanza dell'accampamento, in un grande assembramento.
Versione tratta da Seneca