Due presagi da interpretare - verba iuvant 2 pagina 293 numero 2
L. Aemilius Paulus consul, cum ei obtigisset...
Il console L. Emilio Paolo, essendogli toccato di far la guerra contro Perseo, Re della Macedonia, in quello stesso giorno, in cui era stato informato di tale cosa, mentre stava tornando verso sera a casa, baciando la sua figlioletta Terzia, che allora era molto piccola, si accorse che ella era un po' triste.
Disse "cosa c'è, mia Terzia – perché sei tanto triste?" Disse: "Padre mio è morta Persa". Allora quello abbracciando più strettamente la fanciulla disse: "Ricevo un buon presagio figlia mia". Era infatti il cagnolino di questa, il nome era simile al nome del re. Cecilia, figlia di Metello, desiderando sistemare sua nipote in matrimonio, si accostò ad un certo tempietto per prendere l'augurio, come soleva esser fatto secondo il costume degli antenati.
Stando in piedi la fanciulla e Cecilia sedendosi sullo sgabello e non essendo stata per molto tempo emanata alcuna voce divina, la fanciulla spossata chiese alla zia materna di allontanarsi un poco per riposare sulla sua sedia, quella allora disse: "Certamente, fanciulla mia, ti concedo volentieri la mia sedia". un triste evento seguì questo presagio: Cecilia infatti morì in breve tempo, in verità la nipote non sposò l'uomo al quale Cecilia era stata sposata.
Capisco benissimo che tali cose potrebbero essere disprezzate o anche essere derise, ma questo rappresenta la stessa cosa che disprezzare i segnali, che vengono annunciati dagli dèi.
(by Maria D.)
Versione tratta da Cicerone