Pregi e difetti di Annibale - Verba Iuvant 2 pagina 218 numero 8
Hannibal missus in Hispaniam primo statim adventu ...
Annibale inviato in Spagna fin dal primo arrivo convertì subito tutto l'esercito verso di lui; i soldati veterani credevano che gli fosse stato restituito il giovane Amilcare; osservavano lo stesso vigore nel volto e la stessa forza nello sguardo.
Non vi fu mai uno stesso ingegno più abile verso cose così diverse, obbedendo e comandando. In Annibale c'era moltissima audacia nel provocare i pericoli, moltissima saggezza tra gli stessi pericoli. Sia il corpo che l'animo non potevano essere scalfiti e vinti da alcuna fatica. Era paziente ugualmente al freddo e al caldo;
egli non aveva il desiderio naturale di mangiare e di bere e non veniva mai spinto dal piacere; si dava al sonno il quanto che bastava dal compiere le cose; molti lo osservarono spesso coperto con il mantello militare che giaceva a terra tra i posti di guardia e le guarnigioni dei soldati. L'abbigliamento di costui non spiccava tra i coetanei, ma le sue armi e i suoi cavalli eccellevano fra tutti. Questo stesso era di gran lunga il primo tra i fanti e i cavalieri;
se ne andava per primo in battaglia, intrecciata battaglia si ritirava per ultimo gli ingenti difetti equiparavano queste tante virtù dell'uomo: possedeva una crudeltà disumana, una perfidia più che punica, non aveva nulla di vero, nulla di santo, nessun timore degli dèi, nessun diritto giurato, nessuna religione.
(By Maria D. )
Versione tratta da Livio