Scrivimi più spesso - Versione latino Verba iuvant 2 pagina 319 numero 60

Marcus Quinto fratri Salutem dicit. Duas adhuc a te accepi epistulas...

Marco saluta il fratello Quinto. Ho ricevuto ancora due lettere da te: di cui una durante il nostro stesso allontanamento, l'altra datata da Rimini; non avevo ricevuto parecchie lettere, che scrivi di averle consegnate.

Io mi dilettavo abbastanza comodamente nel Cumano e nel Pompeiano, a parte il fatto che ero senza di te e avevo intenzione di stare in questi stessi luoghi fino alle calende di giugno.

Scrivevo quell'opera, che avevo detto, sullo stato: un'opera giustamente spessa e impegnativa. Ma, se in base al giudizio avrà successo, l'opera sarà stata posta bene.

in caso contrario, mi getterò in quello stesso mare, che mentre lo guardo, scrivo, e mi accosterò a cose diverse, dato che non posso stare tranquillo.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

ANALISI GRAMMATICALE

E PARADIGMI DEI VERBI


Verbi

dicit – indicativo presente, 3a persona singolare (dico)
Paradigma: dico, dicis, dixi, dictum, dicĕre – verbo transitivo III coniugazione

accēpi – indicativo perfetto, 1a persona singolare (accipio)
Paradigma: accipio, accipis, accepi, acceptum, accipĕre – verbo transitivo III coniugazione

datam – participio perfetto passivo, accusativo femminile singolare (do)
Paradigma: do, das, dedi, datum, dāre – verbo transitivo I coniugazione

scribis – indicativo presente, 2a persona singolare (scribo)
Paradigma: scribo, scribis, scripsi, scriptum, scribĕre – verbo transitivo III coniugazione

dedisse – infinito perfetto attivo (do)

accepěram – indicativo piuccheperfetto, 1a persona singolare (accipio)

oblectabam – indicativo imperfetto, 1a persona singolare (oblecto)
Paradigma: oblecto, oblectas, oblectavi, oblectatum, oblectāre – verbo transitivo I coniugazione

eram – indicativo imperfetto, 1a persona singolare (sum)
Paradigma: sum, es, fui, esse – verbo intransitivo irregolare

futurus eram – perifrastica attiva, 1a persona singolare (sum)

scribebam – indicativo imperfetto, 1a persona singolare (scribo)

dixéram – indicativo piuccheperfetto, 1a persona singolare (dico)

successērit – congiuntivo perfetto, 3a persona singolare (succedo)
Paradigma: succedo, succedis, successi, successum, succedĕre – verbo intransitivo III coniugazione

posita erit – perifrastica passiva, 3a persona singolare (sum)

possūmus – indicativo presente, 1a persona plurale (possum)
Paradigma: possum, potes, potui, posse – verbo irregolare

deiciemus – indicativo futuro, 1a persona plurale (deicio)
Paradigma: deicio, deicis, deieci, deiectum, deicĕre – verbo transitivo III coniugazione

spectantes – participio presente attivo, nominativo maschile plurale (specto)
Paradigma: specto, spectas, spectavi, spectatum, spectāre – verbo transitivo I coniugazione

scribimus – indicativo presente, 1a persona plurale (scribo)

aggrediemur – indicativo futuro, 1a persona plurale (aggredior)
Paradigma: aggredior, aggrederis, aggressus sum, aggredi – verbo deponente III coniugazione

quiescere – infinito presente attivo (quiesco)
Paradigma: quiesco, quiescis, quievi, quietum, quiescĕre – verbo intransitivo III coniugazione


Sostantivi

Marcus – sostantivo maschile, nominativo singolare (Marcus, Marci) – II declinazione

Quinto – sostantivo maschile, dativo singolare (Quintus, Quinti) – II declinazione

fratri – sostantivo maschile, dativo singolare (frater, fratris) – III declinazione

Salutem – sostantivo femminile, accusativo singolare (salus, salutis) – III declinazione

epistulas – sostantivo femminile, accusativo plurale (epistula, epistulae) – I declinazione

discessu – sostantivo maschile, ablativo singolare (discessus, discessūs) – IV declinazione

Arimino – sostantivo neutro, ablativo singolare (Ariminum, Arimini) – II declinazione

locis – sostantivo maschile, ablativo plurale (locus, loci) – II declinazione

Kalendas – sostantivo femminile, accusativo plurale (Kalendae, Kalendarum) – I declinazione

Iunias – aggettivo femminile, accusativo plurale (Iunius, Iunia, Iunium)

opus – sostantivo neutro, accusativo singolare (opus, operis) – III declinazione

re publica – sostantivo femminile, ablativo singolare (res publica, rei publicae)

mare – sostantivo neutro, accusativo singolare (mare, maris) – III declinazione


Aggettivi

altēram – aggettivo femminile, accusativo singolare (alter, altera, alterum)

altěram – aggettivo femminile, accusativo singolare (alter, altera, alterum)

plures – aggettivo femminile, accusativo plurale (multus, multa, multum) – comparativo

eisdem – aggettivo maschile/femminile/neutro, ablativo plurale (idem, eadem, idem)

spissum – aggettivo neutro, nominativo/accusativo singolare (spissus, spissa, spissum)

operosum – aggettivo neutro, nominativo/accusativo singolare (operosus, operosa, operosum)

bene – avverbio

alia – aggettivo neutro, accusativo plurale (alius, alia, aliud)


Altre forme grammaticali

adhuc – avverbio

a te – preposizione (ab) pronome personale (tu)

in – preposizione ( ablativo)

ipso – pronome dimostrativo, ablativo maschile singolare (ipse, ipsa, ipsum)

praeterquam quod – congiunzione complessa

sine te – preposizione (sine) pronome personale (tu)

quod – pronome relativo, accusativo neutro singolare (qui, quae, quod)

usque ad – locuzione prepositiva

si – congiunzione

ex sententia – locuzione avverbiale

sin minus – congiunzione

atque – congiunzione

quoniam – congiunzione

non – avverbio di negazione


Commento del brano

Questa lettera di Cicerone a suo fratello Quinto è datata dal periodo in cui Cicerone si trovava nel suo esilio volontario nella città di Cuma, situata nell'attuale Italia meridionale, insieme alla vicina città di Pompeii.

Questo periodo storico corrisponde agli ultimi anni della Repubblica Romana, intorno al 58-57 a. C. Cicerone si trova in un periodo di turbolenza politica in cui i conflitti tra le diverse fazioni e leader romani stavano culminando nelle guerre civili. In questo contesto, Cicerone aveva scelto di allontanarsi dalla politica di Roma e dal caos delle lotte interne, cercando un rifugio tranquillo in luoghi come Cuma e Pompeii.

La lettera rivela l'atteggiamento di Cicerone durante questo periodo. Egli ammette che ha ricevuto lettere da suo fratello Quinto, alcune delle quali durante il loro allontanamento reciproco. Cicerone sembra apprezzare la sua vita relativamente tranquilla a Cuma e Pompeii, anche se è afflitto dalla mancanza del suo fratello. Sta lavorando su un'opera che descrive lo stato delle cose, e sembra che l'opera sia impegnativa e densa di contenuti. Cicerone esprime la speranza che il successo dell'opera possa giustificare il suo impegno, ma allo stesso tempo, lascia intendere che se l'opera non dovesse ottenere il successo desiderato, potrebbe essere disposto a intraprendere azioni drastiche, come metaforicamente gettarsi nel mare.

In breve, questa lettera di Cicerone riflette il suo stato d'animo e la sua situazione durante il periodo di esilio e l'instabilità politica che caratterizzava la fine della Repubblica Romana.
(By Starinthedark)

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