Una bigiata salutare
Quidam puer in schola litteris invitus iam diu studebat...
Un fanciullo nella scuola ormai da lungo tempo si applicava allo studio (litterae, litterarum al plurale) controvoglia ma non otteneva nessun (nihil) risultato poiché era di una incredibile pigrizia.
Al padre ed al maestro che spesso rimproveravano la sua pigrizia il fanciullo rispondeva che preferiva concedersi ai giochi piuttosto che agli studi e alle fatiche. Per la qual cosa una volta fugge da scuola e va lontano dalle mura della città.
Allora molto felice passeggia per campi fertili e altri gradevoli luoghi, quando durante il tragitto vede un ragazzo che con grande diligenza e che con grande fatica arava un campo. Poi sopraggiungeva davanti ai (suoi) occhi un fanciullo di dieci anni che con un cane guidava davanti a lui un gregge. Poi vide anche una piccola fanciulla che si affrettava alla città e che anche se era meno robusta di lui stesso, tuttavia portava pesci e pollami in città.
Dopo che il fanciullo vide queste cose, capì che la pigrizia è una grande colpa e che lui era fortunato e tornò subito a scuola.
(By Vogue)