Lettera di Cicerone a Varrone - LITTERA LITTERAE versione di cicerone

Lettera di Cicerone a Varrone versione latino Cicerone libro Litterae Litterae Volume 2D pag 179 nr° 6

S. V. B. E. E. Q. V. Etsi quid scriberem non habebam, tamen Caninio tabellario ad te eunti non potui nihil dare....

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Cicerone saluta moltissimo Varrone. Se stai bene, sono contento: anch'io sto bene! Quantunque io non abbia di che scrivere, tuttavia non ho potuto non dare niente al corriere Caninio in partenza verso di te. Che cosa dunque dovrei in particolare scrivere nella lettera?

Ciò che ritengo che tu voglia, che presto io verrò da te; vedi anche se, per grazia, sia proprio giusto che io, in questo così cruciale momento per la città, me ne stia in questi luoghi.

Darei di che parlare a coloro che non sanno che, in qualunque luogo io mi trovi, ho le stesse usanze e lo stesso modo di vivere. Che importa? Tuttavia sarei oggetto di chiacchiere.

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