Il giuramento dei greci a Platea (VERSIONE Licurgo Gymnasion e Anthropoi)
Il giuramento dei greci a Platea
versione greco traduzione dal libro gymnasion e
dal libro Anthropoi e Alfa beta grammata e Phronemata
( versioni tra loro diverse)
versione dal libro gymnasion e Alfa beta grammata
Οι των Ελληνων στρατιωται, προς τους βαρβαρους στρατευειν παρασκευαζομενοι, κατα τουσδε τους ορκους ωρκουντο· «Ου ποιησομαι περι πλειονος...
traduzione n. 1 dal libro gymnasion
I soldati degli Elleni apprestandosi a fare una spedizione militare contro i Barbari giurarono in base a questi giuramenti:
"Non stimerò più il vivere della libertà, nella battaglia non fuggirò ma resterò sempre nello schieramento difendendo la mia patria, e non lascerò mai i capi né i vivi né i morti, ma sepellirò tutti i caduti nella battaglia tra gli alleati.
E dopo aver vinto alla battaglia i Barbari, lascerò gli alleati della battaglia dei Greci.
Altra Traduzione n. 2 dal libro gymnasion
I comandanti dei greci, preparati a fare una spedizione militare contro i barbari, prestavano questi giuramenti: " Non stimerò di più il vivere della libertà; nella battaglia non fuggirò, ma resterò sempre nello schieramento, difendendo la mia patria; e non abbandonerò quelli che comandano ne vivi ne morti, ma in battaglia seppellirò tutti i morti degli alleati.
E dopo aver vinto i barbari in guerra, non lascerò distrutta nessuna delle città alleate della Grecia ma riscuoterò la decima da tutte le città che erano con i barbari.
E non farò ricostruire nessuno dei templi distrutti dai barbari, ma come li lascerò come ricordo dell'empietà dei barbari a quelli che nasceranno dopo
Versione dal libro ANTHROPOI
Inizio: Ταύτην πίστιν ἑν πλαταιαίς πάντες οι ελληνες Fine: ασεβειας τοις επιγιγνομενοις è la fine
Tutti i Greci si diedero questo giuramento a Platea, quando essendo schierati stavano per combattere contro l'esercito di Serse, non trovandolo da sè, ma imitando l'antico giuramento.
Ed è giusto ascoltarlo; e infatti essendo antichi i fatti di allora, tuttavia è possibile vedere nelle parole una traccia della loro virtù: " Non stimerò la vita di più della libertà, e non abbandonerò i comandanti né che vivono né che muoiono, ma seppellirò tutti i morti degli alleati.
E se vincerò i Barbari in guerra, non distruggerò nessuna delle città che combattono per la Grecia, invece decimerò tutte le città amiche al barbaro;
e non ricostruirò per niente nessuno dei templi che sono bruciati e abbattuti dai barbari, ma lascerò che rimangano come ricordo dell'empietà dei barbari a coloro che vengono dopo"
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