Il buon uso delle ricchezze
«Quid ergo inter me stultum et te sapientem interest, si uterque habere volumus?». Plurimum: divitiae enim apud sapientem virum in...
"Che differenza c'è infatti tra me stolto e te sapiente, se entrambi vogliamo possedere?". Moltissimo:
la ricchezza infatti presso l'uomo sapiente è in servitù, presso lo stolto (è) in potere; il sapiente non permette alcunché alla ricchezza, per voi la ricchezza è tutto; voi, come se qualcuno vi avesse promesso un possesso eterno di questa, vi siete assuefatti e siete legati a quella allora il sapiente medita soprattutto la povertà quando si trova al centro della ricchezza;
il comandante non crede mai alla pace così che non si prepara per la guerra perché, anche se non viene compiuta, è dichiarata:
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