Romolo nel numero degli dei

Proculus lulius, sollicita civitate desiderio Romuli regis, in contionem prodiit et: "Romulus - inquit -, Quirites, parens urbis huius, prima hodierna luce, caelo repente delapsus, mihi se obvium dedit....

Proculo Giulio, mentre la città era presa dalla nostalgia del re Romolo, si presentò in assemblea e disse: "Romolo – disse –, Quiriti, padre di questa città, improvvisamente disceso dal cieloall'alba di oggi, mi è apparso.

Poiché, colmo di terrore, mi ero fermato in atteggiamento venerante, implorandolo con preghiere affinché mi fosse concesso guardarlo direttamente, [mi] disse: 'Va', riferisci subito ai Romani che gli dei celesti vogliono così: che la mia Roma sia la città capitale di tutte le terre mondo; pertanto, coltivino l'arte militare e se ne intendino,

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