Ctesifonte, Sulla corrotta Ambasceria 77, 78
Οὗτος τοίνυν, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, ὁ τηλικοῦτος τὸ μέγεθος κόλαξ, πρῶτος διὰ τῶν κατασκόπων τῶν παρὰ Χαριδήμου πυθόμενος τὴν Φιλίππου...
Questa dunque, o uomini Ateniesi, è la grandezza di un così grande adulatore, essendo stato avvisato (πυνθάνομαι) per primo dalle spie presso Caridemo della morte di filippo, fingendo di avere avuto un sogno divino, come se la notizia gli fosse stata mandata non da Caridemo ma da Giove e da Minerva, che egli bestemmia con la luce del giorno, che conversano, a suo dire, con lui la notte e gli rivelano le cose future.
chi non ama le persone più care e i parenti più stretti, ha per niente (in conto) gli altri; chi disprezza le cose private, non può apprezzare le cose pubbliche; chi a casa è malvagio non sarà in Macedonia integro e ambasciatore: infatti non si cambiano i luoghi ma i costumi.Copyright skuolasprint.it 2020-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.
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