Un accusato ricorda la cura che ha sempre avuto per le piante sacre
Επιστασθε εν τω πεδιω πολλας μοριας ουσας και πυρκαιας εν τοις αλλοις τοις εμοις ...
ἐπίστασθε γὰρ ἐν τῷ πεδίῳ πολλὰς μορίας οὔσας καὶ πυρκαϊὰς ἐν τοῖς ἄλλοις τοῖς ἐμοῖς χωρίοις, ἅς, εἴπερ ἐπεθύμουν, πολὺ ἦν ἀσφαλέστερον καὶ...
Sapete infatti che ci sono, sparsi negli altri miei terreni nella piana, molti ulivi sacri e tronchi bruciati, che, se proprio lo desideravo, sarebbe stato molto più sicuro sia distruggerli, sia reciderli, sia farli sparire, in quanto il reato, essendo molti, sarebbe stato meno evidente.
Ora li tengo in moltissima considerazione così come la patria sia come un altro (mio) bene, poiché ritengo che esista per me un pericolo (di perdere) per entrambe le cose. Dunque, fornirò come testimoni di queste cose voi stessi, che siete impegnati ogni mese, che, inoltre, ogni anno mandate degli ispettori: nessuno di loro mi ha mai punito perché lavoravo i terreni attorno agli ulivi sacri.
Tuttavia, sicuramente non stimo così tanto le piccole pene e non stimo così per nulla i pericoli relativi alla mia persona;
e così è evidente che ho cura di molti ulivi riguardo ai quali era più possibile commettere sacrilegio, invece ora sono sotto processo perché distruggo il solo ulivo che non era possibile dissotterrare (scavare) di nascosto.